La Cooperativa Il Cammino gestisce il progetto “CARE – Cocaine Addiction Rehabilitation Enforcement” per il trattamento della dipendenza da cocaina. Lo fa insieme alla Cooperativa Parsec, alle ASL Roma 4, ASL Roma 2, ASL Frosinone e da poco anche ASL Roma 1.
Il progetto nasce, 10 anni fa, dalla volontà di offrire un’alternativa alla comunità terapeutica ma anche al solo trattamento ambulatoriale per i pazienti cocainomani che, in quegli anni, sempre più numerosi afferivano ai servizi pubblici per le dipendenze.
Si tratta di pazienti che spesso lavorano e hanno una famiglia. Inoltre la loro dipendenza non si manifesta necessariamente con un uso quotidiano o con una sindrome da astinenza. Tuttavia il vincolo con la cocaina e il fortissimo desiderio di assumerla rende conclamata la dipendenza e necessario un intervento più corposo rispetto a quello esclusivamente ambulatoriale.
Si è dunque studiata una formula che potesse offrire una residenzialità non eccessivamente prolungata. La soluzione individuata è stata quella di moduli residenziali da sovrapporsi a quelli che si ritenevano i momenti di maggior rischio di uso, ovvero i fine settimana, le festività e i momenti di crisi individuale e durante i quali era opportuno staccarsi dal proprio ambiente ed effettuare una attività terapeutica intensiva di supporto a quella ambulatoriale. L’idea iniziale era di oscillare da pochi giorni a due settimane, fino a uno o anche 3 mesi.
La formula residenziale del fine settimana adottata inizialmente è piaciuta tantissimo ai Sert che, in questo modo, riuscivano a proporla anche a chi era assolutamente refrattario e, in breve tempo, si è registrato da parte loro un aumento degli invii. Con questa modalità terapeutica il paziente, dopo le due giornate residenziali, tornava a casa propria e rientrava dopo un tempo di circa 14 giorni. Tra un modulo e l’altro svolgeva anche colloqui individuali con un operatore di riferimento a sostegno del processo di cambiamento.
Si andava quindi definendo uno dei pilastri strategici del progetto: il setting multiplo, ovvero la presenza di molteplici vertici di osservazione e di intervento.
Questo permette di illuminare diversi aspetti della personalità e della patologia del paziente e permette a quest’ultimo di sperimentarsi in diverse relazioni terapeutiche.
La formula del modulo di 2 giorni è rimasta un elemento fondamentale ed invariato dell’intervento.
I moduli hanno assunto presto altre funzioni oltre a quella di permettere la sospensione dell’uso: sono diventati un luogo di immersione terapeutica con la principale finalità di addestrare il paziente al riconoscimento, al controllo e al superamento del desiderio di cocaina e del rischio di uso. Assume quindi grande importanza il tempo trascorso fuori dal modulo: quella permanenza prolungata nel contesto di vita in cui mettere in pratica ciò che si acquisisce durante il lavoro terapeutico. A supporto di questa fatica fatta in un ambiente non protetto rimangono fondamentali, oltre ai colloqui individuali, la reperibilità telefonica dell’operatore con consulenze al bisogno mirate al superamento di momenti di forte difficoltà e l’idea del successivo ingresso al modulo in cui si è nuovamente accolti, sostenuti e confrontati col gruppo. Anche la famiglia del paziente può essere presa in carico attraverso i gruppi di sostegno che si svolgono ogni 15 giorni.
Questo rappresenta il nostro secondo pilastro strategico, quello sicuramente più innovativo: l’alternanza dentro/fuori e la residenzialità leggera.
Il progetto Care si basa oggi su una residenzialità intermittente che alterna di fatto, per tutta la durata del programma, la partecipazione al modulo residenziale con la permanenza nel proprio contesto abituale. Il lavoro terapeutico infatti non prevede un allontanamento prolungato dalla propria abitazione e dai propri impegni: la residenzialità si integra nei tempi di vita, pur essendone nettamente separata. Il paziente così sperimenta fin da subito e per tutta la durata del programma la messa in atto dei nuovi pattern cognitivi e comportamentali che va acquisendo.
Negli anni, ci siamo chiesti per molto tempo che cosa fossimo: eravamo un servizio residenziale? O ambulatoriale? Tutte e due le cose insieme?
Dopo 10 anni di lavoro sappiamo di avere superato queste definizioni e di avere sviluppato un programma terapeutico innovativo per il trattamento della dipendenza da cocaina dal metodo robusto e ben identificabile.
Oggi facciamo programmi di 6 mesi con 2 moduli e 2 colloqui mensili. Il programma può essere rinnovato 2 volte, per un massimo di 18 mesi di presa in carico.
Il programma è completamente gratuito per il paziente. E’ leggero come impatto sull’organizzazione della sua vita ma richiede grande impegno emotivo e motivazionale.
Ultimo ma non ultimo: Care ha sempre dedicato grande attenzione alla valutazione iniziale dei casi, essendosi dotato fin dall’inizio di un corposo impianto diagnostico e di analisi dei risultati ottenuti, periodicamente pubblicati.
Dall’ultima valutazione, risalente a marzo 2020, emerge che il Progetto “Care” è stato contattato da 418 persone a cui è stata aperta una cartella clinica. Di queste 271 hanno effettuato il programma: fase diagnostica e fase terapeutica vera e propria, oppure solo fase diagnostica con invio ad altro servizio.
Possiamo dire quindi che Care con le sue caratteristiche porta avanti quella tradizione di rigore metodologico, di innovatività e di spinta alla ricerca che hanno sempre caratterizzato i servizi e progetti per le dipendenze della Cooperativa Il Cammino.
Maggiori info sul Progetto CARE: https://www.carelazio.it/