Terreferme – percorsi di affido familiare per minorenni stranieri soli
Referenti: Barbara Bussotti
e-mail:
Tel: 3392976359
Profili social: Facebook: Cooperativa Sociale Il Cammino– Instagram: Il Cammino Cooperativa Sociale
Sintesi progetto:
Il progetto prende l’avvio come sperimentazione ‘pilota’ nel 2017 a seguito di un percorso di confronto, approfondimento e elaborazione condotto da UNICEF e CNCA con l’obiettivo di garantire e rendere esigibile per i minorenni migranti soli il diritto alle relazioni familiari così come previsto dalla CRC.
Il progetto persegue l’obiettivo di incrementare e rendere possibile l’affidamento per i minorenni migranti soli, secondo il principio di appropriatezza.
Tutte le azioni del Progetto Terreferme sono condotte nel rispetto di quanto previsto dalle linee di indirizzo nazionali sull’affido familiare del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali del 2024 e di quanto sancito dalla legge 47/17.
Il progetto, finanziato da UNICEF, è gestito dal CNCA ed attivo in diverse regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, Puglia, Campania e Sicilia) attraverso gruppi aderenti
Obiettivi:
Gli operatori del progetto Terreferme hanno il compito di raccogliere la proposta di affido a favore del minorenne migrante solo che può provenire da parte del Servizio Sociale titolare della responsabilità, dal tutore volontario, dall’équipe educativa della comunità.
Il percorso formativo Terreferme è preceduto da specifiche attività di promozione con l’obiettivo di accompagnare le risorse affidatarie ad avvicinarsi gradualmente, in modo leggero, alla tematica dell’affido di minorenni migranti soli, così da valutare con maggior consapevolezza se intraprendere il percorso successivo di formazione finalizzato a una possibile futura disponibilità.
Attività:
In tutte le attività di promozione, formazione e valutazione sono tenute in considerazione le seguenti competenze delle risorse affidatarie:
• riconoscere, accettare e valorizzare le diversità, i modelli culturali differenti (pur mantenendo la propria identità);
• essere disponibili ed interessate a conoscere e confrontarsi con modelli culturali diversi dai propri, senza meccanismi ideologici e/o di enfatizzazione;
• comprendere e riconoscere la particolarità di questa tipologia di affido e garantire collaborazione con l’Autorità Giudiziaria competente, i Servizi sociali titolari della responsabilità, il Tutore volontario laddove nominato.